Violenza psicologica e sessuale: dentro l’inferno di Laura

Ciao, mi chiamo Laura.

A 18 anni mi sono innamorata di un ragazzo poco più grande di me. Dopo una lunga fase di conoscenza ci siamo messi insieme, io a lui tenevo tantissimo. Non era il mio primo ragazzo, ma la mia prima volta. Quella sera fu delicatissimo, quasi insicuro, era dolcissimo… poi è iniziato il mio incubo, non ho dovuto neanche aspettare troppo. La prima volta che mi ha mancato di rispetto la ricordo benissimo: ero arrivata da poco nella mia prima casa universitaria con le nuove coinquiline, un pomeriggio stavo preparando il caffè per alcuni amici e c’era anche lui… mi scottai con la caffettiera bollente e feci cadere il caffè: mi insultò e si arrabbiò tantissimo. Mi chiese scusa vedendomi in lacrime, ma di lì non ha più smesso. Se sbagliavo mi rimproverava per qualsiasi cosa e mi insultava (mai alzato un dito ma le parole non fanno meno male), se non facevo una cosa come era nella sua testa o non capivo quello che voleva mi aggrediva con urla e parole, giocava sulle mie insicurezze, mi diceva “accendi il cervello”… una frase che mi ha sempre ferita profondamente. Erano tanti gli insulti di vario genere, ma la cosa peggiore era quando mi costringeva a fare l’amore accusandomi di non amarlo altrimenti. Io piangevo, piangevo mentre lui si dimenava su di me e lui non si fermava. Quando finiva mi chiedeva scusa vedendomi in lacrime, diceva che non capiva nulla in quei momenti… ma la volta dopo lo rifaceva. Non pensava al mio piacere e mi diceva che non ero brava; i giorni del ciclo erano quelli che più aspettavo per essere protetta. Non mi diceva “ti amo”, spariva per giorni se voleva, non era attento alle mie passioni e denigrava il mio desiderio di lavorare nel cinema, era tutto una pretesa… io però non lo lasciavo. Tenevo a lui ed ero sicura che senza di lui non ce l’avrei mai fatta, dopotutto bei momenti li trascorrevamo insieme.

Non mi rendevo conto del male che mi faceva, facilmente denigravo il comportamento di quelle donne che si fanno picchiare eppure io super autonoma e con un carattere deciso ero vittima di un “carnefice” sessuale e psicologico. Siamo stati insieme quattro anni.

Cosa è successo? Quando ho visto con i miei occhi nel matrimonio di mia sorella cosa è veramente l’amore e come anche litigando ci si rispetta in un rapporto, ho iniziato ad ascoltare il mio cuore: anche io desideravo quella bellezza per me! Me lo ricordo ancora, dopo che sua madre mi aveva chiesto una pausa al suo posto, lui dopo giorni tornò e mi chiese un’altra possibilità. Gliela ho data ma quando il giorno dopo ha iniziato ad insultarmi e dirmi come dovevo parcheggiare e che come lo avevo fatto io non andava bene, lì mi si è aperto un mondo: non potevo stare con una persona così. Lasciarlo è stata dura, ma è stata la cosa migliore che abbia fatto.

Non vergognatevi di parlare anche delle cose più intime o quelle delle quali vi vergognate con chi vi vuole bene o con chi è esperto, io che piangevo mentre facevamo l’amore non avevo il coraggio di dirlo a nessuno.

Se una persona vi tratta così non è vero che vi ama e voi meritate di meglio!

Grazie, Laura

Questa è la testimonianza coraggiosa di una nostra lettrice anonima che ha scelto di raccontarsi con il nome di Laura. Laura è stata vittima di un’esperienza di maltrattamento psicologico oltre che sessuale.

Ha voluto raccontarci il suo inferno personale per aiutare col potere della testimonianza le donne e gli uomini che si trovano o si sono trovati nella stessa situazione di subire violenza psicologica e/o anche sessuale dal partner. Per rispetto verso Laura e il suo dolore, abbiamo scelto di pubblicare la testimonianza integrale senza tagli, integrazioni o modifiche.

Grazie, Laura.

Violenza sessuale nella coppia

La testimonianza di Laura è importante anche per parlare di un tema che per molti è ancora un tabù: la violenza sessuale che avviene all’interno del rapporto di coppia.

Anche se tra partner esiste una naturale intimità, ogni rapporto o pratica sessuale di coppia deve essere sempre libero e consensuale altrimenti si tratta di violenza.

Violenza psicologica dentro la coppia: non mi trattar-male!

Il maltrattamento psicologico è un comportamento che si realizza con:

  • pressioni psicologiche;
  • abusi emotivi;
  • ricatti affettivi;
  • minacce, intimidazioni, discriminazioni, sevizie psicologiche con frasi o comportamenti svalutanti;
  • trattamento del silenzio (prolungata indifferenza verso i bisogni manifestati);
  • rifiuto volto a provocare umiliazione, denigrazione e svalutazione della persona in maniera duratura e costante nel tempo.

Purtroppo il mal-trattare è un fenomeno difficile da identificare e denunciare, sia perchè la società tende a minimizzare le conseguenze dell’aggressività emotiva e verbale, sia perché si verifica prevalentemente all’interno della famiglia e di conseguenza, è pressoché invisibile all’esterno. Purtroppo la parziale visibilità di questa tipologia di violenza produce un effetto di ampliamento e cronicizzazione dei danni sulle vittime.

Se hai bisogno di un chiarimento, assistenza o di un semplice confronto siamo a tua disposizione. Se anche tu uomo o donna sei stata vittima di violenza e vuoi raccontare in forma anonima la tua testimonianza puoi scriverci a info@chedirittiho.it. I racconti verranno pubblicati con nomi di fantasia.

Violenza psicologica dentro la coppia: letture consigliate

La gabbia di Anna, un testo che racconta delle violenze psicologiche e sopraffazioni subite da una giovane donna, vittima di un “rapporto malato” all’interno delle mura domestiche. Di Maria Lovito (autore), pubblicato da Edigrafema.

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